Il Lacchè

Enzo è partito per l’Ade il 2 Novembre 2023 e, come da accordi, ci fa trovare il manoscritto della corrispondenza in un luogo convenuto e discreto. Cliccando qui puoi leggere la puntata precedente.

Ecco a voi il nuovo Aldilage (REPORTAGE dall’ALDILA’)

Qui Enzo per “Aldilage, in esclusiva dall’altro mondo”.

“Cosa cerchi, straniero?” mi chiede un’ombra, nascosta sotto una scrivania.

“Sono un giornalista, cerco notizie da riportare nel mondo dei vivi. Vorrei chiederti, per prima cosa, chi eri…”

L’ombra emerge dal nascondiglio, circospetta d’occhi radenti che mi frugano le intenzioni. Mi lascia il tempo di poggiare la punta del lapis sul taccuino e si racconta:

“Non mi servi a gran che, straniero, sicché con te potrei essere sincero… non sono stato amato molto dai miei genitori, questo credo sia il punto, e così, crescendo, ho preso a seguire ogni vento, a riflettere ogni luna, che mi capitasse a tiro, pur di sentirmi, se non amato, almeno visto.

La maestra, il professore, il capo ufficio: a tutti ho cercato di mostrare il mio rispetto, affetto, attaccamento, lealtà. Davo tutto me stesso per un “bravo” detto da loro. Ed era così vitale per me quel riconoscimento che, quando un mio compagno o collega veniva lodato, io mi sentivo mancare l’aria.

Diventavo allora cattivo e ogni occasione coglievo per gettare fango su chi emergeva: nessuno, agli occhi del Capo, doveva brillare. Tranne me.

“Non avevi molti amici, allora” gli chiedo.

“Non ne ho mai avuto bisogno” mi risponde e così dicendo si rintana nuovamente nel buio. Non sembra patire alcuna pena per la sua condotta in vita. Come per i bimbi che giocavano a pallone, sembra non esserci né punizione, né premio per ciò che si è fatto in vita.

Non sono sicuro dei miei sentimenti in proposito.

Spero che anche questa missiva vi trovi in salute, per “Aldilage, in esclusiva dall’altro mondo”, dal vostro Enzo, è tutto.

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