Giocando

Aldilage, REPORTAGE dall’ALDILA’, ritorna su questi schermi con un nuovo resoconto dal nostro corrispondente Enzo (nome di fantasia).

Enzo è partito per l’Ade il 2 Novembre 2023 e, come da accordi, ci fa trovare il manoscritto della corrispondenza in un luogo convenuto e discreto. Cliccando qui puoi leggere la puntata precedente.

Qui di seguito invece, trascrivo ciò che il nostro Enzo ci ha fatto appena pervenire.

Qui Enzo per “Aldilage, in esclusiva dall’altro mondo”.

Con un pizzico di sollievo, dopo un lungo periodo di tetra solitudine, mesti paesaggi e sottofondi sonori lugubri e sinistri, finalmente qualcuno si è palesato. Stavo passeggiando in un dedalo di vicoli grigi quando, svoltato l’angolo, un allegro baccano ha colorato l’aria: una decina di bambine e bambini, vestiti di logori stracci e dai capelli impolverati, stanno rincorrendo urlando un pallone bianco e azzurro.

Giocano, proprio come fanno tutti i bimbi del mondo: sono morti, io lo so, ma vi giuro che proprio non sembra. Quando hanno notato il microfono mi si sono fatti intorno.

“Ciao bambini, io sono Enzo, di Aldilage, in esclusiva dall’altro mondo. Posso farvi qualche domanda?”

“Sei un soldato?” mi chiede Hassan – “No sono un giornalista” – “Allora puoi farle”

“Siete palestinesi o israeliani?” questa è la mia prima domanda.

“Non lo vedi tu stesso? Noi siamo bambini.

Non mollo, la pornografia del dolore è una merce che vende, mi serve almeno un pianto, una ferita, qualche cosa di doloroso da dare in pasto al pubblico: “Cosa vi è successo? Perché siete qui?”

“Perché siamo qui? Vuoi veramente saperlo?” sgrano gli occhi e faccio di sì con la testa “Siamo qui per giocare, a noi piace giocare.”

“Chi sta vincendo?” chiedo, più per cortesia che per reale interesse.

“Non teniamo il conto dei gol, non ci interessa.” e ciò detto, Hassan e i suoi amici ricominciano a giocare, inseguendo la palla lontano, sempre più lontano.

Spero che questa mia missiva vi trovi in salute, per “Aldilage, in esclusiva dall’altro mondo”, dal vostro Enzo, è tutto.

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