La Bella Addormentata di colpo

Ciao bimbi! A Nonno Tritolo piace tanto dormire, ma invecchiare significa spesso soffrire di insonnia oltre che doversi alzare più volte, nel cuore della notte, per andare a pisciare. Se ci pensate bene è una trappola infernale: se per dormire meglio Nonno prende dei sonniferi, dorme sì, ma si piscia a letto. Beati a voi che siete giovani e che, per una bella dormita, vi abbasta una bella favola della buonanotte.

La Bella Addormentata di colpo

C’era una volta un Re e una Regina che avevano avuto una bellissima bambina, che non dormiva un cazzo. Siccome era già sveglia alle 5 del mattino, venne chiamata Aurora.

Aurora era una bambina felice, apparteneva a quella piccolissima porzione della popolazione mondiale che può vivere sfruttando gli altri, senza fare nulla.

Aveva ori, denari, gioielli a profusione, nel suo castello si davano feste, balli, canti con grandi banchetti e munifiche libagioni. Aurora, che già dormiva poco di suo, a suon di impegni mondani e happening di ogni tipo, accumulò così tante ore di sonno arretrato che un bel giorno, al compimento della maggiore età, si addormentò di colpo.

Anche il Re e la Regina, che avevano passato tutte le notti in bianco aspettando il sonno della Principessa, ne approfittarono per schiacciare un pisolino.

E dormirono tutti, lassù nel castello, per mesi e mesi, durante i quali il Popolo continuò a produrre merci e servizi, energia e materie prime, depositandole come era abituato nei magazzini del castello.

Non ci volle molto al Popolo, osservando l’enorme ricchezza che il proprio lavoro regalava ai regnanti, per elaborare il concetto di plusvalore e, seppur abbozzate, le prime teorie marxiane. Ne nacque un dibattito piuttosto acceso e gli animi si scaldarono. Venne eletto un Comitato Centrale e prevalse la linea dura: i regnanti dormienti furono fatti a pezzi e i loro corpi dati in pasto ai maiali.

Da quel giorno tutti lavorarono un po’ meno e nessuno soffrì più la fame nel Reame, che nel frattempo era stato dichiarato Repubblica Socialista delle Favole dove tutti vivevano felici e contenti, esattamente come era prescritto dal Comitato Centrale.

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