Ruota

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Il sordo ronzio dei bombi, dialoga con il solitario belare di una capra lontana, mentre i primi grilli timbrano il cartellino. Dietro la grata in fil di ferro, impalata malamente, cigola una ruota arrugginita di un’antica bicicletta, non si sa se mossa dal vento o dai ricordi delle strade percorse.

Di ruota mi parla il Gianni, che ha più o meno il doppio dei miei anni e che non sentivo da un pezzo. Lui la ruota vorrebbe poterla far tornar indietro, che gli ha sotterrato un figlio, che gli ha consumato le ossa. E invece la ruota va sempre in avanti, solo possiamo assecondarla e cercare giorni buoni.

La mia ruota è di gomma morbida, in questa stagione, e gira migliaia di volte a chilometro, si deforma, si curva a ogni piega del volante e mi porta dove voglio, a volte dove devo. Fa bene il suo mestiere, la mia ruota. Stronza, puttana, antineve che non sei altra.

Ruota tutto intorno a poche cose veramente importanti la vita delle persone, solo che per ognuno di noi sono importanti cose diverse, solo che non tutti ce le hanno ben chiare quali sono queste cose. E attenzione alle facili deduzioni: proprio sicuri che la ruota sia importante per un ciclista?

Questa è una buona domanda: “Che ti frega del ciclista?”
“Pensa a te. Attentamente.”. E questo è un buon consiglio.

La parola della settimana è quello spazio in cui raccolgo le parole che più mi hanno colpito. Ogni settimana una parola diversa, perché le parole in cui incappiamo nella vita sono preziose e, a mio avviso, vale la pena di collezionarle.

Aurelio Bonazza

PAROLA della SETTIMANA PRECEDENTE: Bianca

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